lunedì 19 aprile 2010

Critiche/ Mostra Nove100

INTRODUZIONE

Nello scrivere questo articolo non vogliamo trattare della mostra nel suo specifico, ma parlare più precisamente dell'impressione che quest'ultima ha avuto sul pubblico.
Apriremo anche una piccola parentesi parallela, accennando a Stefano Spagnoli, ex assessore alla cultura della giunta Ubaldi e, di conseguenza, anche ad un discorso più impegnativo: la riqualificazione del Palazzo del Governatore.


LA MOSTRA NOVE100
La "Collezione Infinita" dello CSAC ( Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell'università di Parma), il centro di documentazione creato da Arturo Quintavalle e Gloria Bianchino, conta più di 12 milioni di opere, una miniera immensa di creatività, messa completamente a disposizione del pubblico per la mostra NOVE100.
Con questa mostra si è inaugurato un nuovo prestigioso spazio espositivo: il restaurato Palazzo del Governatore dove è stata esposta la sezione "Arte e Fotografia"; mentre nelle altre due sedi, Galleria S. Ludovico e Scudrie della Pilotta sono state esposte rispettivamente le sezioni di "Moda" e " Architetture e Design".

CRITICHE DA PARTE DEL PUBBLICO E NON SOLO...

Consultando il sito http://centro-parma.blogautore.repubblica.it/ ho trovato questo breve e riassuntivo articolo, che parla della mostra sotto un'ottica che non avevo mai considerato: la sede da poco restaurata e aperta del Palazzo del Governatore è davvero idonea? E la mostra è davvero stata realizzata con materiale mai visto prima?

"La mostra “Nove100″? “L’avevamo già fatta nel 1999. Si chiamava Addio al Novecento“. La riqualificazione del Palazzo del Governatore? “Ha perduto lo spirito iniziale. Sarebbe dovuto diventare uno spazio polivalente nel quale fare cultura foto-cine-televisiva”. A parlare è Stefano Spagnoli, assessore alla Cultura della giunta Ubaldi, primo sostenitore del progetto che assegnava una nuova destinazione all’edificio storico di piazza Garibaldi. Achille Mezzadri l’ha intervistato su Pramzanblog, raccogliendo le sue critiche nei confronti dell’evento culturale che ha catalizzato l’attenzione dell’ultima settimana."

Per quanto riguarda il giudizio del pubblico, sempre sul blog autore della repubblica, ho trovato 10 commenti all'articolo sopra riportato, in cui, nella maggior parte dei casi, si parlava della mostra non esattamente in maniera positiva: "Federico Benzi" per esempio scrive:
"Da visitatore, la mostra mi lascia piuttosto indifferente: appare opaca e dispersiva dal punto di vista dei contenuti e del contenitore (freddino). Sotto “l’insegna” del Secolo Breve, ai curatori (bisognerebbe capire di cosa si sono presi cura), è sembrato logico inserire tutto e il contrario di tutto, sminuendo il valore indubbio delle singole opere che tendono a confondersi in un anonimo calderone espositivo."

"Chiamatemi Ismaele" invece espone nel suo commento tutti i punti, che per me non si possono ignorare di cosa mancava alla mostra:
" La domanda è? Può una mostra di livello nazionale come Nove100 essere fatta come quella ospitata al Palazzo del Governatore? Io penso di no.Non esistono piantine della mostra, le audioguide boh. Sul sito si parla di wifi, ma sul cellulare non dava segni di vita. Ma facciamo finta che vada bene lo stesso e entriamo. Premetto che di arte contemporanea capisco poco. Sono andato a vedere la mostra proprio per imparare qualcosa.Ci sono riuscito? No. Impossibile. Non esiste un percorso di visita consigliato. Si vaga nella dedalica struttura del palazzo, con il rischio, di non vedere molte cose. A me per esempio la pop art italiana stava per sfuggire.Che cosa ho imparato? Nulla perché i panelli (a parte non capire a quale sala facciano riferimento, visto che un po’ sono fuori un po’ sono dentro le sale, un po’ vagano sospesi nei corridoi) a me sono risultati scritti in una lingua del tutto incompresibile. Espressioni del tipo “colore alienato” o “Et in arcadia ego della memoria” mi hanno lasciato con profondi interrogativi esistenziali."

In conclusione, non sarebbe giusto dire che la mostra sia da scartare a priori per le sue lacune organizzative, ma preferirei, da visitatrice ipoteticamente impreparata, essere avvisata per capire a cosa vado incontro, ecco la funzione di questo post. Consiglio comunque di visitare innanzi tutto la sezione "Arte e Fotografia", subito dopo "Architettura e Design" e infine come sezione meno impegnativa (che mi ha lasciato delusioni e interrogativi maggiori di quelli con cui sono entrata) "Moda".


2 commenti:

  1. Federico Benzi mi hai tolto le parole di bocca!!
    "Sotto “l’insegna” del Secolo Breve, ai curatori (bisognerebbe capire di cosa si sono presi cura), è sembrato logico inserire tutto e il contrario di tutto, sminuendo il valore indubbio delle singole opere che tendono a confondersi in un anonimo calderone espositivo."
    GIUSTISSIMO

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  2. "Si vaga nella dedalica struttura del palazzo, con il rischio, di non vedere molte cose"
    Molto interessante! Almeno scopro di non essere l'unica a pensarla così!!

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