sabato 15 maggio 2010

Video/ L'imbiancatura del corvo

Presento qui "Piero Colombani pittore in Sarzana (l'imbiancatura del corvo)", intervista-documentario realizzata da Antonio Bencini Farina. Nel corso del filmato Colombani illustra la sua filosofia riguardo all'arte ed il suo ultimo lavoro, che sta terminando e che verrà presentato quest'estate a Sarzana; il filmato parla da sè, vi lascio perciò subito alla visione:





martedì 11 maggio 2010

Mostre/ Rubens e i Fiamminghi

fiamminghi_como-417x580 Fino al 27 luglio sarà aperta al pubblico la mostra “Rubens e i fiamminghi” allestita nella meravigliosa “Villa Olmo” a Como.

Attraversando i saloni della splendida villa ottocentesca immersi nella penombra potete apprezzare al meglio la magia della luce dei maestri fiamminghi e ammirare i più famosi capolavori di Rubens, quali “Borea rapisce Orizia” e “Le tre Grazie”.

Nota di merito anche per le audio guide: il curatore della mostra, Sergio Gaddi, illustra con precisione e semplicità il capolavoro che avete di fronte.

All’uscita, se le condizioni climatiche sono favorevoli, potete godervi due passi sul lago….

lunedì 10 maggio 2010

Il teatro di Canneto sull'Oglio


Canneto sull'Oglio
, paese in provincia di Mantova che si affaccia sulle rive del fiume da cui prende il nome, ospita un teatro all'italiana di metà ottocento ben conservato, utilizzato ancora oggi per l'allestimento di numerose opere in prosa e lirica.


UN PO' DI STORIA
Il teatro comunale viene inaugurato nel 1827. Dopo la Seconda Guerra Mondiale subisce numerose modifiche, venendo tra l'altro trasformato in cinematografo.
Dagli anni '70 del novecento però, il progressivo abbandono al quale è sottoposto per motivi economici, ne aggrava
notevolmente lo stato di conservazione, rendendolo ben presto inagibile. Nel 1982 si decide di porre rimedio alla situazione, iniziando un progetto di intenso restauro che lo riporta in diversi anni al ripristino della condizione di bellezza originaria.
Nel 19
90 il teatro viene dedicato al compianto Mauro Pagano, apprezzato e stimato scenografo cannetese, conosciuto per aver lavorato in diversi teatri d'Europa a fianco di importanti personalità.


ARCHITETTURA
A destra della piazza, in una via laterale, noterete questo edificio caratterizzato dalla facciata neoclassica, risolta tenendo conto della scarsa spazialità dell'ambiente su cui prospetta.
Il pronao produce un rapporto comunicativo con l'esterno senza invaderlo e anzi rie
ntrando nel corpo stesso cui fa da accesso tramite tre ingressi, delimitati da quattro mezze colonne. I capitelli di ordine tuscanico sono sormontati da un'architrave in leggero aggetto e la parte superiore del prospetto è coronata da un timpano triangolare.
Entrando all'interno del vestibolo prima e della sala teatrale poi, vedrete le pareti traforate da tre ordini di palchi evidenziati da colonnette in legno di gusto neo-egizio a scanalature dorate, su base a tulipano. Se alzate la testa, potrete osservare il soffitto della sala, decorato secondo un motivo “a spicchi”.


ATTIVITA'

Ogni anno vengono allestite numerose rappresentazioni. Nella stagione teatrale appena conclusa sono state presentate dive
rse opere, tra cui: “Gl'innamorati” di Goldoni (messa in scena dall'Accademia Teatrale “Il Revellino” di Canneto sull'Oglio) e “Miseria e nobiltà” di Eduardo Scarpetta. Negli anni precedenti molti altri sono stati gli spettacoli proposti. Per citarne alcuni: “Così è (se vi pare)” di Pirandello, “Il Trovatore” e “Il Rigoletto” di Giuseppe Verdi, “Assassinio nella cattedrale” di T. S. Eliot e “Il diario di un pazzo” di Gogol. Per ora il cartellone 2010/2011 non è ancora stato presentato al pubblico, ma dovrebbe essere disponibile verso la fine dell'estate.

Maggiori informazioni
sugli spettacoli in programma prossimamente le troverete qui.



INFORMAZIONI UTILI

Prima o dopo uno spettacolo potrebbe venirvi un certo appetito. Meglio dunque non arrivare impreparati.
A questo indirizzo
troverete un elenco di alcuni ristoranti presenti in zona. Ce n'è per tutti i gusti (e le tasche): dalla pizzeria “Antichi sapori” (modesta nei prezzi, ma anche nella qualità) fino al raffinato “Il pescatore” (rinomato ristorante di fama internazionale, ma non è esattamente alla portata di tutti). E se per caso aveste bisogno di un posto dove passare la notte, ci sono alcuni B&B.

mercoledì 5 maggio 2010

Il Teatro Farnese di Parma :
"Magnum teatrum orbis terrarum", il più grandioso teatro stabile del tempo







"Pertanto è fondato ogni poema sulla meraviglia. Un convito, una giostra, una festa, un concerto di musica se non ha in sè questa rarità, non appaga l'animo..." (Jason De N0res)




Il Teatro Farnese venne fatto costruire da Ranuccio I, Duca di Parma e Piacenza, a partire dal 1618 per illustrare il suo mecenatismo e la potenza economica del suo ricco casato. Egli intendeva celebrare con uno spettacolo teatrale la sosta a Parma del Granduca di Toscana Cosimo II. Non avendo il tempo sufficiente realizzò una struttura fittizia interamente costruita in legno di Abete rosso ricoperto di stucco dipinto per simulare il marmo. Le statue sono realizzate in gesso con un anima in paglia.


L'architetto Gian Battista Aleotti (detto l'Argenta) curò il progetto dell'opera e la realizzò all'interno del Palazzo della Pilotta ponendolo al primo piano, precedentemente utilizzato come sala d'armi e sede di tornei.


Venne completato nell'autunno del 1618 e rimase inutlizzato per circa dieci anni; sarà inaugurato solo il 21 dicembre 1628 per le nozze di Odoardo (figlio di Ranuccio) e Margherita (figlia di Cosimo De' Medici).


Dopo l'ultima rappresentazione del 1732 il teatro decadde; venne quasi completamente distrutto a causa di un bombardamento durante la II Guerra Mondiale (maggio 1944). Oggi ci appare simile al suo splendore originale grazie alla ricostruzione avvenuta tra il 1956 e il 1960. Purtroppo la vera dimensione illusionistica è andata perduta poichè è andata distrutta la decorazione pittorica del soffitto ligneo raffigurante il trionfo di Giove con gli dei dell'Olimpo.


Molteplicità di illusioni

..entriamo all'interno dello spazio teatrale e abbandoniamoci alle varie prospettive..

Il cunicolo che portava ai gradini del teatro
raffigurava le allegorie della famiglia Farnese e dei Medici , che
nell'idea di Ranuccio avrebbero dovuto legarsi assieme.

La vastità degli spazi dalla cavea al proscenio

noi spettatori rimaniamo estasiati dall'enorme arena e dalle strutture lignee.



Lo spazio della scena, il sito delle macchine
Il proscenio era decorato con statute che alludevano alle virtù del principe, giustizia, clemenza, serenità e prosperità.




Gli archi trionfali
fanno si che tutto lo spazio del salone sia percepito
come "forum" , piazza, luogo di culto r incontro, nel quale si concentra non solo il potere civile e militare ma anche i suoi trionfi.




Purtroppo questo teatro, seppure posto in una zona centrale della città, a pochi passi dal Palazzo del Governatore, all'interno del Palazzo della Pilotta e inserito nel percorso della Galleria Nazionale, non è sempre ricordato e apprezzato al punto giusto.




Periodicamente, alcune ochestre suonano all'interno del teatro, creando atmosfere magiche ed emozionanti per deliziare i fortunati spettatori. L'Ochestra Filarmonica Arturo Toscanini ha suonato varie volte al Farnese.





Una volta visitato questo splendido gioiello a Parma, perchè non continuare il clima culturale recandosi al Caffè Letterario in Viale Fratti? E' un luogo di incontri, scambio di idee, musica dal vivo e allestimenti d'arte. Molto interessante e giovane...












Per maggiori informazioni visita i siti:

http://www.gallerianazionaleparma.it/ita/index.asp
http://www.letterariodiparma.it/
http://parma.arounder.com/ una mappa dettagliata su come raggiungere il teatro.
http://www.fondazionetoscanini.it/




































































































































































































































































































































































































































Video / Parma e Jean Baptiste Boudard

Spesso la bellezza ci è vicino, silenziosa e immobile, e aspetta solo di essere guardata. Spesso le passiamo accanto senza notarla, perchè è lì da sempre, fa parte dello sfondo abituale delle nostre giornate. Eppure a volte, per un raggio di sole radente o per una nuvola scura di pioggia, i nostri occhi tornano ad osservare, e scoprono quella bellezza muta e immutata, che rinnova ogni giorno la sua missione: passando dagli occhi, rallegrare il cuore.
Ecco una di quelle volte... Le statue di Boudard al Parco Ducale di Parma